venerdì 11 dicembre 2015

Madrigali Magri (2000) Negarville



È passato un anno e mezzo da "Lische". splendido esordio dei Madrigali Magri - raramente s'è sentito nome piú azzeccato: perché sono popolari e agresti, e sono proprio magri.

Da capo. Assieme a Valerio Rossi (batteria) e Nicoletta Pardi (basso), Giambeppe Succi (chitarra e voce) apre il disco ed Entra obliquo per introdurci silenziosamente al pulsare sommesso e all'universo costretto e raggrumato di Negarville, un western twangin' e riflesso di chitarre e andamenti bluesy sincopati e ansiogeni. Bene: le coordinate sono le stesse, ed è segno che già rassicura.

Buona parte di questo secondo, grande album del terzetto astigiano è strumentale: certi acquerelli chitarristici, soprattutto in apertura, potranno far pensare a Fahey (È un giorno normale, Non hai mai pace, Porto dentro) ma tutto poi si sfalda in pece, desolata pece esistenziale come fosse un racconto di Cormac McCarthy sotto eroina, come sensazione d'intimità sanguinante che è sconosciuta al cerebrale blues dell'americano.

Personalmente mi ricordano il fare di un autore misconosciuto e grandissimo che si chiama Dava Fischoff, del quale sentiremo ancor presto parlare...

Bellissimi il ritmo e l'estasi chitarristica di Un posto per un altro, che è difficile definire se non come un posto strano in cui il Neil Young di "Zuma" s'incontra con gli Storm&Stress e alla batteria hanno Doug Scharin Temibili e raggelanti gli scheletrici chiaroscuro di Uomo ombra e Porte dell'inverno, laddove il terzetto sperimenta qualche discrasia rumorosa e s'abbandona al fluire degli eventi per avvicinarsi parecchio agli ultimi Einsturzende Neubauten, ai quali peraltro lo accumunano il sapore aspro di blues futurista, la scarsezza dei suoni, il recitare sommesso.

Sì, si dirà che raccontare sonoro è esercizio alla Massimo Volume: ma qui si tratta d'un parlare a ritroso, quasi venisse da fuori, e a bassissima voce, per entrarsi poi dentro da solo. Benefica implosione, non dichiarazione come dire che dove i MV esprimono i Madrigali comprimono. Vi toccherà cercarli insomma: gli altri invece son sempre entrati loro in voi, e a forza L'album è più ricurvo di "Lische', porta con sé mene produzione, meno suono e meno dell'oggettistica vagamente arty regalata allora dalla produzione di Cambuzat e Locardi.

Ma porta ancora musiche e quindi testi bellissimi: poesia grezza e disossata, umida e sofferta. Deliqui, piccole morti quell'ora di notte in cui non si respira ma salita - e vorresti esser li. (7/ 8)

Stefano I. Bianchi

Artist: Madrigali Magri
Title: Negarville
Label: Wallace Records - wallace9
Format: CD, Album
Country: Italy
Released: 2000
Genre: Rock
Style: Post Rock, Noise, Experimental

Songs:
01 entro obliquo 02:06
02 Negarville 05:02
03 è un giorno normale 02:05
04 porto dentro 03:33
05 non hai mai pace 02:03
06 un posto per un altro 07:40
07 giorno è notte 04:11
08 uomo ombra 04:28
09 esco obliquo 01:21
10 Porte dell'inverno 05:32
11 parti non mie 02:49

Band:
Nicoletta Parodi - bass
Valerio Rossi - drums
G. Succi - guitar, voice


Madrigali Magri (2000) Negarville

Nessun commento:

Posta un commento