lunedì 1 giugno 2015

Gastr Del Sol (1993) The Serpentine Similar


Artist: Gastr Del Sol
Title: The Serpentine Similar
Label: Drag City - DC106, Dexter's Cigar - dex13
Format: CD, Album
Country: US
Released: 1993, Reissue 16 Jun 1997
Genre: Rock
Style: Math Rock, Post Rock, Indie Rock

Songs:
1) A Watery Kentucky [9:18]
2) Easy Company [1:08]
3) A Jar Of Fat [2:10]
4) Ursus Arctos Wonderfilis [4:46]
5) Eye Street [1:50]
6) For Soren Mueller [4:19]
7) Serpentine Orbit [0:45]
8) Even The Odd Orbit [6:45]

Credits:
David Grubbs : Performer & Written
Bundy K. Brown : Performer & Written
John McEntire : Percussion [Additional]
Brian Paulson : Recorded [Experimental Sound Studio, Chicago]
Michael O'Bannon : Artwork [Cover Image]
Dan Osborn : Photography

Notes:
Recorded at Experimental Sound Studio, Chicago (9/92).
Originally released in 1993 on Teen Beat Records.

RECENSIONE :
Un giorno dovrò fare un albero genealogico di tutte le band formate dai membri degli Squirrel Bait. Uno di quelli spartani, tracciati a penna alla bene e meglio su un pezzo di carta. Buttato giù così, quasi per caso, come se fosse una cosa a cui non prestare grande importanza. Ramificazioni di discendenza che si diramano per punti capitali del rock di fine millennio.
I due padri più prolifici sono senza ombra di dubbio i due chitarristi: Brian McMahan e David Grubbs. Il percorso del primo segue l'assassinio alla musica rock negli Slint, il rinnovamento acustico dei Palace Brothers e la delicata introversione dei For Carnation. Il marchio di Grubbs è stato meno profondo. Nondimeno, il suo contributo è stato importantissimo: prima tracciando
l'anello di congiunzioni tra i post (hardcore e rock) coi Bitch Magnet e coi Bastro, poi rarefacendo progressivamente il suono coi Gastr Del Sol.

Evoluzione diretta dei Bastro, i Gastr Del Sol si formano in pratica con la stessa line-up: David Grubbs alla chitarra, Bundy K. Brown al basso e con la collaborazione di John McEntire alla batteria.
"The Serpentine Similar" è il primo album realizzato dal gruppo, uscito per la Teenbeat nel 1993. È un disco essenziale, non in accezione di fondamentale, ma inteso come ridotto all'essenza: non presenta nessuna forma definita, nessun canone, è fatto di pochissimi elementi (spesso solo chitarra e basso).
È la spoliazione di un linguaggio ai suoi atomi linguistici, conseguita attraverso la sottrazione di tutto ciò che vi si è formato sopra. Quasi un tentativo di tornare alle radici dei segni della musica popular, per riscoprire il rapporto primigenio che lega significato e significante. Similmente a quanto facevano negli stessi anni gli Slint, Grubbs e soci annichiliscono la classica struttura di una canzone rock e ne lasciano solo il cadavere spoglio in bella mostra.
Dove però i primi destrutturavano qualcosa per farne un insieme più libero e fluido, i secondi la corrodono fino alle fondamenta, mantenendone i soli piloni portanti. Dove i primi mantengono una foga che implode squarciando improvvisamente l'apparente tranquillità delle composizioni, i secondi le disidratano di ogni linfa vitale, abbandonando il tappeto sonoro al silenzio (chissà quanto Grubbs ha tratto dai suoi insegnamenti e i suoi studi su John Cage al Chicago Art Institute).

Quello che ci si presenta è uno schizzo preparatorio rimasto volutamente tale. Un lavoro incompleto, illogico, apparentemente aleatorio e in un continuo divenire. È come se i Gastr Del Sol perpetrassero lo stesso omicidio degli Slint, accanendosi sullo stesso corpo: un omicidio di un corpo già morto. Resa di un certo tipo di significato in musica. Il suono diviene valutabile solo su parametri sonori, perdendo il riferimento a segni extra-musicali: la musica non pare più giudicabile in termini di descrittività linguistica o in sensazioni suscitate. Non più musica poetica, ma musica sonora. Rock che si riduce al suo linguaggio minimo, a una sintassi ridotta ai suoi atomi fondamentali.
Una direzione di fondo difficilmente descrivibile a parole, proprio perchè va diritta al rapporto tra segno sonoro e significato: rapporto che è già linguaggio ma che necessità di una costruzione ulteriore per potersi "dire". Si può solo ascoltare, cercando di tralasciare il più possibile ogni concetto acquisito di significanza per poterne descrivere i tratti caratterizzanti. I no minuti di perfetto slowcore di "A Watery Kentucky" si allungano infinitamente fino a sfilacciarsi e a divenire privi di tensione. Una lentezza più slow dello slow, un sussurro ancora più sussurrato. Uno "strimpellare" da Supreme Dicks persi nelle trascendenze faheyane. "A Jar Of Fat" e "Eye Street" sono frammenti molecolari di piano in cerca di un organismo in cui potersi comporre. "Ursus Arctors Wonderfillis" è folk-jazz per micro-strutture in formazione. "For Soren Muller" si alterna tra momenti di deriva, con una chitarra lasciata a improvvisare indolente, e fulminee accelerazioni matematiche, molto simili al suono di marca Slint. "Eve The Odd Orbit" è un dialogo tra chitarra e basso, un post-math-rock che si muove però per forme libere e improvvisate.

"The Serpentine Similar" è una grammatica. Una sintassi del rock che è stato per creare il linguaggio di quello che sarà, il linguaggio del post (o potremmo anche chiamarlo dell'oltre, dell'uber). I Gastr Del Sol parleranno la propria personale lingua con l'ingresso di Jim O'Rourke in formazione. Molti altri creeranno le loro, usando questo manuale di grammatica come uno dei testi base della loro formazione.

Recensione di Francesco Asti

Gastr Del Sol (1993) The Serpentine Similar

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